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Modelli per l’edilizia: permesso di costruire e SCIA nel nome della trasparenza

edilizia: i modelli e la trasparenza

Una rivoluzione nel nome della trasparenza e della semplificazione: un cambiamento progressivo che produce i suoi effetti nel territorio italiano grazie al Decreto Legislativo 33/2013, un provvedimento connesso con finalità di anticorruzione che si pone l’obiettivo di garantire a cittadini e imprese la possibilità di recuperare sui siti degli enti locali sia il corredo di modelli e formulari necessari per i lavori sugli immobili, sia tutte le cartografie e i piani urbanistici del proprio Comune.

Si tratta del cosiddetto “Codice della trasparenza”, il quale disciplina una fondamentale articolazione dell’ordinamento italiano, al fine di giungere alla “Amministrazione Trasparente”: un’utopia? Non proprio, semmai un raggiungimento di civiltà, necessario per il corretto funzionamento degli ingranaggi amministrativi del paese.

1. Edilizia
L’art. 35 del Decreto 33/2013 prevede che ogni Pubblica Amministrazione debba pubblicare in una apposita sottosezione tutti i dati relativi ai procedimenti di propria competenza, inclusi anche i modelli relativi all’attività edilizia (permesso di costruire, SCIA, Comunicazione inizio lavori, denuncia di inizio attività). Per ogni tipo di procedimento devono essere pubblicate le seguenti tipologie di informazioni:
– una breve descrizione, con indicazione di tutti i riferimenti normativi utili e il termine di conclusione;
l’unità organizzativa responsabile dell’istruttoria, il nome dei responsabili del procedimento e del provvedimento, i relativi recapiti telefonici e casella di posta elettronica istituzionale;
– l’indicazione dei procedimenti che possono concludersi con un silenzio assenso e quelli per i quali il provvedimento può essere sostituito da una dichiarazione dell’interessato, come nel caso della SCIA o della DIA.

Inoltre all’interno della stessa sottosezione gli interessati dovranno trovare anche altri dati: tra questi vanno nominati l’elenco degli atti e documenti da allegare all’istanza, gli eventuali costi e la modulistica necessaria, compresi i fac-simile per le autocertificazioni, ma anche le caselle di posta elettronica istituzionale alle quali presentare le istanze ed il link di accesso al servizio online, ove sia già disponibile in rete, o i tempi previsti per la sua attivazione.

Proprio nelle scorse settimane sono stati resi noti i modelli unici per gli adempimenti in edilizia: da febbraio tutti i Comuni italiani saranno tenuti ad utilizzarli. Per approfondire leggi l’articolo Semplificazioni in edilizia: arriva l’ok ai modelli per CIL e CILA.

Per un ulteriore salto all’interno dell’importante tema Maggioli Editore consiglia il volume Tutte le semplificazioni delle procedure edilizie nel “Decreto Sblocca Italia”, scritto dal nostro esperto collaboratore, l’Arch Mario Di Nicola: un percorso ragionato attraverso le molteplici innovazioni in materia edilizia che impegnano i settori tecnici delle amministrazioni comunali.

2. Urbanistica
In ulteriore istanza, all’articolo 39 del medesimo testo normativo vengono individuati i contenuti della sotto-sezione riguardante le attività di pianificazione e governo del territorio, nella quale le Pubbliche Amministrazioni sono tenute a pubblicare i relativi atti, tra cui i piani territoriali, i piani di coordinamento, i piani paesistici, gli strumenti urbanistici generali e di attuazione, nonché le loro varianti. Per ciascuno di tali atti andranno anche pubblicati gli schemi di provvedimento prima che siano portati all’approvazione, oltre alle delibere di adozione o approvazione ed  i relativi allegati tecnici. La normativa prevede inoltre che la pubblicazione è comunque condizione necessaria per l’acquisizione dell’efficacia degli atti, ferme restando le discipline di dettaglio previste dalla vigente legislazione statale e regionale.

07386 2 Modelli per l’edilizia: permesso di costruire e SCIA nel nome della trasparenza

Tutte le semplificazioni delle procedure edilizie nel

Mario Di Nicola , 2014, Maggioli Editore

Il Decreto Sblocca Italia apporta molteplici innovazioni in materia edilizia e nei relativi endoprocedimenti che impegnano i settori tecnici delle amministrazioni comunali, i tecnici della progettazione ed esecuzione dei lavori, le imprese e i cittadini interessati…

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Legge di Stabilità 2015: una spinta per riqualificare le periferie

Legge di Stabilità 2015

La Legge di Stabilità approvata in extremis pochi giorni prima di Natale contiene al suo interno una importante misura per riqualificare le periferie delle nostre città. Andiamo ad analizzarne rapidamente gli aspetti principali.

All’interno della manovra 2015 viene predisposto un Piano nazionale per la riqualificazione sociale e culturale delle aree urbane degradate: è infatti previsto che i Comuni elaborino progetti di riqualificazione costituiti da un insieme coordinato di interventi diretti alla riduzione di fenomeni di marginalizzazione e degrado sociale, nonché al miglioramento della qualità del decoro urbano e del tessuto sociale ed ambientale, e entro il 30 giugno 2015 li trasmettano alla Presidenza del Consiglio dei ministri.

Nel testo di legge viene disciplinata la procedura per la selezione dei progetti comunali da inserire nel Piano, la stipula di convenzioni o accordi di programma con i Comuni promotori dei progetti medesimi, la trasmissione di dati e informazioni finalizzate al monitoraggio degli interventi. L’insieme delle convenzioni e degli accordi stipulati costituisce il Piano.

Leggi anche l’articolo Riqualificazione urbana, usciamo dall’inferno dei Contratti di quartiere.

I Comuni che intenderanno presentare progetti di riqualificazione delle aree periferiche dovranno fornire, secondo quanto esposto nell’emendamento, la seguente documentazione:
relazione degli interventi con tavole illustrative ed elaborati tecnici;
– documentazione comprovante lo stato di progettazione e il cronoprogramma attuativo;
– quadro tecnico-economico e piano economico contenente le risorse economiche pubbliche e quelle cofinanziate;
– schede relative agli interventi privati con definizione delle risorse impiegate e le modalità di affidamento lavori.

Per quanto riguarda i criteri di valutazione dei progetti si terrà conto dei seguenti elementi: capacità di ridurre il disagio abitativo e il degrado sociale, miglioramento del decoro urbano, in particolar modo per ciò che concerne il riuso e la rigenerazione dell’edificato, tempestività cantierabilità dell’intervento ed in ultima istanza  e coinvolgimento di capitali privati oltre che pubblici.

Per una visione generale delle misure contenute nella Legge di Stabilità leggi l’articolo Legge di Stabilità 2015: tutte le misure in materia di edilizia e ambiente.

In ultima istanza, all’interno della Legge di Stabilità, viene istituito il Fondo per l’attuazione del Piano nazionale per la riqualificazione sociale e culturale delle aree urbane degradate, a decorrere dall’esercizio finanziario 2015 e fino al 31 dicembre 2017, nello stato di previsione del Ministero dell’economia e delle finanze. Questo contiene le somme da trasferire alla Presidenza del Consiglio dei Ministri. A tal fine è autorizzata la spesa di 50 milioni di euro per l’anno 2015 e 75 milioni di euro per ciascuno degli anni 2016 e 2017.

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Mercato immobiliare: come si sono risollevate Spagna e Irlanda

Mercato immobiliare: Spagna e irlanda

Il 2014 è terminato, è tempo di fare un breve bilancio in merito allo stato di salute del mercato immobiliare nel continente europeo in un’annata per nulla facile a livello di economia generale.

È un’Europa a due velocità quella osservata nell’anno appena trascorso da una inchiesta del Sole24Ore: il nord cavalca rapido evitando i venti della crisi economica, mentre il sud non riesce ad uscire dalle sabbie mobili della recessione.

Ma anche all’interno dei paesi considerati un po’ più deboli rispetto agli altri emergono notevoli differenze interne quando si parla di “mattone”. In questa direzione particolarmente interessante pare il confronto tra Italia, Spagna, Irlanda e Portogallo, quattro paesi europei (facenti parte insieme alla Grecia del famigerato gruppo dei PIGS) che negli ultimi anni hanno attraversato momenti non facili.

Spagna, sapori di alba
Nel secondo quadrimestre 2014 in Spagna, ad esempio, i volumi degli scambi nel Real Estate definito “commercial” hanno sfiorato i 2 miliardi di euro, mentre in Italia ci si è fermati a meno di 1 milione e in Portogallo a circa 300 milioni. Irlanda e Spagna risultano nel 2014 i due paesi in crescita nel settore, avviandosi a una chiusura eccezionale, superiore al livello record raggiunto nel precedente picco.

Dalla metà del 2013 la Spagna ha fatto uno scatto in avanti rispetto all’Italia grazie ad alcuni fattori che si sono rivelati determinanti – spiega Patricio Palomar Murillo, director Cbre a Madrid – l’incertezza nella nostra economia è andata scemando e la domanda degli investitori è salita molto”. Dai 2,4 miliardi di euro di volumi complessivi nel 2012 la Spagna è transitata ai 4,9 miliardi del 2013 e le stime propendono per una chiusura del 2014 a quota 9,3 miliardi, di fatto doppiando i volumi che a fine 2014 si registreranno in Italia.

Ma quali i motivi di questa netta e rapida crescita della Spagna nel settore immobiliare? “Una buona politica – spiega Murillo -, il governo ha creato nuovi veicoli di investimento, con tasse efficienti. Le Socimi, molto simili ai Reit inglesi e americani, hanno attirato l’interesse di molti investitori e sono state un successo. In Spagna è più facile investire adesso per investitori “value added” e “core plus”, oltre agli opportunistici che sono stati i primi ad arrivare”.

Per informazioni sul mercato italiano leggi l’articolo Mercato immobiliare spezzato a metà dal 2007 a oggi: la crisi non perdona.

Verde Irlanda
E l’Irlanda? L’isola verde dopo una grave crisi attraversata negli scorsi anni, pare essere uscita dal tunnel: a questo riguardo il volume degli investimenti immobiliari nel Paese è salito in maniera considerevole. Oggi questo dato è in aumento del 19% rispetto ai dati precedenti alla crisi. Sono stati, infatti, pari a 3,63 miliardi di euro gli investimenti in termini di transazioni dirette nei 12 mesi finiti al 30 settembre 2014, il doppio di un anno prima secondo una ricerca di Real Capital Analytics. “All’indomani dell’inizio della crisi i valori del mattone nel nostro Paese si sono dimezzati – spiega Marie Hunt di Cbre a Dublino -. E sul mercato si sono riversati molti immobili da comprare. Prima del picco il mercato era dominato da investitori domestici, oggi è equamente diviso al 50% internazionali e investitori domestici. Nel Paese gli sviluppi si sono bloccati completamente, e la forte domanda ha fatto pressione sui prezzi portandoli di nuovo a salire. L’anno si chiuderà con volumi di scambio a quota quattro miliardi di euro, in crescita del 70% su un anno prima. Grazie anche alla forte ripresa dell’economia, che ha trainato il mattone”.

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Gare di progettazione in crescita nel 2014, OICE: ma non basta!

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I dati diffusi dall’Osservatorio OICE sulle gare di progettazione pubbliche di ingegneria e architettura evidenziano anche a novembre un trend positivo.

Il quadro dell’andamento del 2014 con i primi 11 mesi dell’anno è quasi definitivo a +35,6% in valore rispetto allo stesso periodo del 2013.
In novembre sono stati rilevati 58,4 milioni di euro, rispetto a novembre 2013 si tratta di un +122,0% in valore. In numero di gare, il dato di 318 procedure avviate permette di segnare un incremento del 36,5%.

Si può parlare, quindi, se non nel numero (dove la crescita in 11 mesi è dello 0,9%) almeno nel valore, di una vera e propria ripresa degli investimenti in servizi di ingegneria, architettura, consulenza tecnica e iniziative di project finance.
All’interno di questo dato va peraltro sottolineato come una buona fetta dell’ingegneria dipenda dagli appalti integrati che, soltanto a novembre valeva circa 16,2 milioni su un totale di circa 58.

Gare di progettazione in crescita nel 2014, ma servono regole più moderne

A commento dei dati dell’Osservatorio, il presidente OICE Patrizia Lotti ha affermato che, al di là del consolidarsi del trend positivo per il quale non si può che esprimere soddisfazione, “occorre adesso procedere all’ammodernamento del quadro delle regole per le quali l’OICE ha da anni proposte che mirano a creare efficienza, produttività e crescita e che potrebbero ben essere accolte con il recepimento delle direttive europee. Tutto ciò dovrà avvenire ripartendo dalla centralità del progetto, o meglio dalla qualità del progetto e del progettista, cui dovrà accompagnarsi un contestuale reindirizzo delle funzioni della Pubblica Amministrazione sulle fasi di programmazione e controllo”.

L’OICE è l’Associazione di categoria, aderente a Confindustria, che rappresenta le organizzazioni italiane di ingegneria, architettura e consulenza tecnico-economica. I numeri positivi sulle gare di progettazione sono una buona notizia, che vi diamo in questo ultimo giorno del 2014, e che però devono stimolare il governo a prendere decisioni che sostengano la crescita.

E con questo chiudiamo l’anno… Vi auguriamo un felicissimo 2015!

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Progettazione elementi prefabbricati: note sul calcolo e verifica

Progettazione elementi prefabbricati: note sul calcolo e verifica

Di norma, i pilastri prefabbricati sono verificati ed armati nell’ambito dello stesso ambiente di lavoro del software di calcolo utilizzato per l’analisi strutturale dell’edificio prefabbricato. Esordisce così, Gaetano Di Niro, ingegnere e progettista, autore della recente Guida pratica alla scelta, alla progettazione e al calcolo di edifici prefabbricati in c.a.p. e c.a.v.

I pilastri, continua Di Niro, vengono schematizzati di norma con aste a due nodi (elemento finito) con il vincolo del nodo a livello della fondazione assunto quale incastro perfetto (nel caso in cui le fondazioni non siano calcolate contemporaneamente).

Per i pilastri viene effettuata la verifica a pressoflessione deviata, considerando anche le verifiche per eventuali fenomeni di instabilità degli stessi sia per carichi centrati che eccentrici.

Ne consegue che i post-processori normalmente in uso effettuano la verifica delle sezioni e, di conseguenza, il relativo dimensionamento delle armature dei pilasti.

Particolare attenzione, aggiunge l’ing. Di Niro, andrà posta a quei pilastri che risultano poco sollecitati dal punto di vista di sforzi normali (pilastri scarichi) e con momenti flettenti alla base degli stessi abbastanza significativi derivanti da altre sollecitazioni (pilastri di testata reggipannello sollecitati dall’azione del vento, per esempio).

Inoltre, andranno comunque effettuate verifiche dei pilastri per le diverse fasi di movimentazione, stoccaggio, trasporto e montaggio che potrebbero far trovare il pilastro stesso in condizione di carico più similare ad una trave semplicemente appoggiata a quella effettiva di lavoro nelle condizioni finali (piedritto/mensola).

Per ciò che riguarda la verifica delle sezioni degli elementi prefabbricati usati per gli orizzontamenti (impalcati di copertura) lo schema più comunemente usato è quello di trave semplicemente appoggiata.

Di fatto, conclude Di Niro, le NTC 2008 non hanno apportato significative modifiche al calcolo e alla verifica degli elementi orizzontali precompressi (staffatura, ecc.), lasciando sostanzialmente inalterate le verifiche da sempre effettuate per tali tipi di elementi prefabbricati.

È nota la presenza sul mercato di software specifici e fogli di calcolo per la verifica degli elementi precompressi. Esistono comunque delle verifiche che andrebbero effettuate sempre e che sono indicate dettagliatamente nel volume Edifici Prefabbricati, la guida alla scelta, alla progettazione e al calcolo di edifici realizzati con strutture prefabbricate in c.a.p. e c.a.v.

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Edifici prefabbricati

Di Niro Gaetano , 2014, Maggioli Editore

Un testo dal taglio prettamente progettuale, che mira a far capire bene al progettista di una struttura prefabbricata cosa andare a vedere, a cercare e a valutare della specifica tecnologia prefabbricata, soprattutto in funzione della “scelta” finale e che, di conseguenza, gli suggerisca…

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Spese energetiche: 11 cose da sapere per pagare meno la bolletta

Spese energetiche: 11 cose da sapere per pagare meno la bolletta

È arrivato l’inverno e, come ogni anno, la spesa sulla bolletta energetica del gas per il riscaldamento e dell’elettricità diventa una delle voci più pesanti che incide sul bilancio famigliare. In tempi di crisi, poi, la necessità di contenere le uscite finanziarie è una necessità irrinunciabile: anche sulla climatizzazione invernale e sull’energia elettrica.

Proviamo in questo post a fornire alcuni consigli pratici che, garantendo agli abitanti di un appartamento il medesimo comfort e benessere, possono aiutare a tagliare i costi delle bollette energetiche. Si tratta di suggerimenti di facilissima applicazione, alla portata di tutti e che si possono mettere in pratica con una spesa minima o, addirittura, senza alcun investimento.

Perché non provarli?

1. Caldaia, sempre in forma

Uno degli elementi spesso trascurati da chi utilizza una caldaia per il riscaldamento è la sua corretta manutenzione. Oltre ad essere un obbligo di legge (e una garanzia per la propria sicurezza), assicurarsi che la propria caldaia funzioni correttamente consente di abbattere gli sprechi. Occorre programmare la visita di un tecnico specializzato prima dell’accensione della caldaia o a inizio campagna invernale, in modo che sia assicurata una prestazione ottimale del proprio dispositivo.

2. Cambiare caldaia? Occhio alla scelta

In caso si sia in procinto di cambiare la propria caldaia, magari approfittando della detrazione del 65% sulle spese di acquisto grazie all’Ecobonus statale, è importante orientare la scelta su un dispositivo a condensazione super efficiente: si può tagliare la bolletta energetica anche del 20% (consulta il nostro dossier sull’Ecobonus per saperne di più).

3. Riscaldamento sì, ma senza eccessi

Non solo è dannoso per il portafoglio, ma un calore eccessivo nelle abitazioni è nocivo per la salute, aggravando la condizione di chi soffre di malattie respiratorie e rendendoci più sensibili a raffreddature e malanni di stagione. Senza avere la pretesa di stare in casa, in pieno inverno, in maglietta e pantaloncini corti, impostare una temperatura media di 20 °C è la situazione ideale. In linea generale, basta tagliare di 1 °C la temperatura della casa per abbassare del 10% ogni anno la spesa sulla bolletta energetica del gas.

4. Le camere da letto: anche al fresco si dorme bene

A meno che non ci siano persone anziane o bambini piccoli che trascorrono molto tempo nelle camere da letto, è buona norma ridurre la temperatura nei locali dove si trascorre la notte. Chi possiede termostati in grado di controllare la temperatura stanza per stanza può impostare una temperatura di 16 – 17 °C nella zona notte. Alternativamente è possibile anche agire sulla manopola del termosifone, spegnendolo nelle stanze da letto e chiudendo la porta per impedire che il calore generato nelle altre aree della casa venga “risucchiato” in zone dove non serve.

5. Caldo solo quando serve: la bolletta energetica ringrazia

Durante la notte non è necessario che la temperatura sia mantenuta sui livelli della giornata. Il termostato, in questo caso, è un prezioso alleato: programmando una temperatura più bassa la notte e durante i periodi di assenza si può ottenere un risparmio che può arrivare al 15%.

6. Basso consumo: le lampadine migliori

Ormai lo sanno anche i muri, ma repetita iuvant. Una lampadina a basso consumo è assai più efficiente delle vecchie e ormai obsolete lampadine a incandescenza. Se volessimo quantificare il risparmio annuo sulla bolletta elettrica, potremmo dire che ogni lampadina a basso consumo ci risparmia 20 euro di spesa in un anno … moltiplicato per tutte le lampadine della casa diventa un gruzzolo non indifferente.

Oggi stanno entrando nel mercato le nuovissime lampadine a LED, ancora più performanti. Per ora l’unico ostacolo è il loro prezzo, ancora abbastanza alto.

7. La ciabatta: una soluzione geniale

Quando è possibile, invece di utilizzare prese doppie o triple per alimentare contemporaneamente diversi apparecchi elettrici (TV, stereo, lettore DVD, ecc.) è consigliabile impiegare delle ciabatte multipresa, purché dotate di interruttore principale. Agendo su quest’ultimo, infatti, si possono risparmiare le spese sulla bolletta energetica elettrica anche del 5%, eliminando pure il consumo derivante dallo stand-by degli apparecchi.

8. Stand-by, ma consuma lo stesso

Ecco un altro aspetto molto spesso sottovalutato: gli apparecchi che rimangono in stand-by continuano a consumare energia: 24h su 24h. Spegnere il televisore o lo stereo o qualsiasi altro dispositivo elettrico quando non viene utilizzato è un elemento di sicuro risparmio

9. Non lasciate smartphone e tablet in carica

… più del necessario. Dopo che la batteria dei vostri device portatili è stata caricata, staccate l’alimentatore dalla presa della corrente, in modo da non dover pagare oltre il necessario e sprecare energia elettrica

10. Termostatico, per una doccia confortevole ed efficiente

Un piccolo investimento per un termostatico nella doccia potrà darvi notevoli soddisfazioni: personali e di portafoglio. Il termostatico è un dispositivo che consente di impostare la temperatura dell’acqua delle doccia. In questo modo si evitano indesiderate “docce gelate” o dolorose scottature e, contemporaneamente, si rende efficiente l’erogazione dell’acqua calda sanitaria con un relativo risparmio di denaro.

11. Lo spreco non serve a nessuno

Tenere accese le luci nei locali dove non si soggiorna è un inutile spreco di energia. Ogni lampadina tenuta accesa quando non serve consuma energia per 12 euro in un anno. Davvero non c’è un modo migliore di spendere i propri soldi?

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Serpentine Gallery 2015, il progetto sarà di SelgasCano

SelgasCano

Lo studio di architettura spagnolo SelgasCano guidato José Selgas e Lucía Cano progetterà il padiglione temporaneo estivo che ogni anno sorge sul grande prato dei Kensington Gardens e sarà al tempo stesso la prima opera del duo in terra britannica. Sarà il quindicesimo anniversario, all’interno dei Kensington Gardens di Londra.

José Selgas ha dichiarato: “Si tratta di una straordinaria opportunità per sperimentare nuove idee di struttura e materia (…) Stiamo attualmente lavorando con i nostri ingegneri per studiare l’uso di un unico materiale in modo strutturale che possa esplorare il concetto di trasparenza. Il nuovo padiglione sarà assolutamente sperimentale, da qualsiasi angolazione lo si guarderà sarà come abbracciare il parco”.

L’opera di SelgasCano avrà come termini di paragone (durissimi) i progetti di Smiljan Radic (2014), Sou Fujimoto (2013), Herzog & de Meuron e Ai Weiwei (2012), Frank Gehry, (2008); Rem Koolhaas e Cecil Balmond (2006), Oscar Niemeyer (2003), Daniel Libeskind (2001) infine Zaha Hadid, l’artefice del padiglione inaugurale nel 2000.

Il progetto sarà svelato febbraio 2015 ma le aspettative, fondate sulle caratteristiche distintive dell’architettura di José Selgas e Lucía Cano, parlano di materiali hi-tech, nuove tecnologie e uso del colore, oltre che della dichiarata esplorazione della “trasparenza strutturale”.

José Selgas e Lucía Cano nella loro opera si sono sempre ispirati a Luis Barragan e Richard Rogers. Forse lo faranno anche per la Serpentine Gallery, ma ancora non lo sappiamo: il futuro non è scritto.

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Natale e impronta ecologica: l’albero non si compra, si affitta

Natale e impronta ecologica: albero non si compra, si affitta

L’albero di Natale, il classico abete decorato con palle colorate, cherubini dal volto rubizzo e un profluvio di luci multicolore, sotto al quale trovare i doni da scartare si noleggia e non si acquista. Di più! Viene portato direttamente a casa del cliente che, dopo le feste, lo restituisce in modo che possa essere nuovamente rimpiantato.

È l’ultima trovata che viene dagli stati Uniti e, precisamente, dalla California dove a proporre l’affitto del Christmas Tree è il sito Living Christmas Tree Co., che assicura come questo approccio sia molto più sostenibile di un abete finto.

Pare, infatti, che per pareggiare l’impronta ecologica di un albero di Natale vero rimpiazzato ogni anno, occorra utilizzare lo stesso abete di plastica per almeno 20 anni. E per chi si affeziona allo stesso albero, il sito garantisce di riservare lo stesso abete ogni anno.

Si tratta, assicurano, di una scelta naturale e rispettosa. Gli alberi di Natale, infatti, vengono consegnati dotati delle radici e quindi in grado di sopravvivere una volta che le feste sono trascorse e gli addobbi riposti negli scatoloni, rimessi in soffitta o in cantina in attesa del Natale successivo.

Intanto, con questa notizia leggera la nostra Redazione augura a tutti i lettori di Ediltecnico e ai loro cari un sereno Santo Natale e un felice Anno Nuovo.

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Ingegneria strutturale: gli scritti civili e rari di Arturo Danusso

Ingegneria strutturale: gli scritti civili e rari di Arturo Danusso

Per chi non lo sapesse, Arturo Danusso si può considerare a buon diritto il padre della ingegneria strutturale italiana del secolo appena trascorso. Per chi nutrisse dei dubbi in proposito, può essere illuminante leggere quanto scrisse Pier Luigi Nervi, fin dal 1935, dei suoi primi rapporti con Danusso: “Ebbi occasione di esporre a lui, che mi onorava della sua illuminante amicizia, le difficoltà in cui mi trovavo …” (1)

Basterebbero queste schiette e riconoscenti parole, scritte da colui che nel mondo oggi viene universalmente riconosciuto con il più grande ingegnere e costruttore italiano del Novecento, per farci celebrare con orgoglio il ricordo di Danusso.

Fortunatamente c’è chi ci ha pensato. È uscito infatti Spiritualità e conoscenza nel lavoro dell’ingegnere – Scritti civili e rari di Alberto Danusso, un volume che raccoglie praticamente tutti gli scritti di Arturo Danusso, saggi spesso dispersi in pubblicazioni introvabili ed occasionali, lezioni e conferenze di fatto irreperibili, da cui emerge la forza etica e la dimensione spirituale della sua concezione scientifica.

Il libro, edito da Marinotti Edizioni in partnership con Italcementi, fa parte della collana Biblioteca di Ingegneria Creativa a cura di Attilio Pizzigoni, che ha presentato in questo video la figura di Danusso in occasione del convegno Costruire in altezza. Sida alla verticalità: dai ‘grattanuvole’ milanesi alle nuove potenzialità strutturali del calcestruzzo tenutosi lo scorso ottobre al SAIE di Bologna.

Arturo Danusso viene considerato il padre del cemento armato italiano e rimane di importanza storica il suo ruolo nel definire le prime indicazioni normative per la progettazione di strutture antisismiche a seguito del terremoto di Messina del 1908.

Progettista e teorico, Arturo Danusso ha dedicato la sua vita all’insegnamento al Politecnico di Milano ed è stato uno dei fondatori della Scuola di Alta Formazione “Fratelli Pesenti” sempre all’ateneo milanese.

Gli scritti di Danusso raccolti nel libro costituiscono una testimonianza ancora attuale di quanto sia urgente ampliare i limiti disciplinari in cui è ristretta l’ingegneria delle costruzioni. Danusso, infatti, cita ripetutamente la sua esperienza formativa a fianco di François Hennebique per la costruzione del Ponte del Risorgimento a Roma, proprio per esaltare l’importanza dell’intuito nel processo progettuale, di una responsabilità personale e di una spiritualità in cui prende corpo il lavoro dell’ingegnere.

___________________________________________________

1. Pier Luigi Nervi, contributo italiano nel campo della sperimentazione sui modelli, in L’Ingegneria Italiana nel Mondo, Atti del XV Convegno Nazionale degli Ingegneri Italiani (Politecnico di Milano – 15-17 novembre 1968), De Silvestri, Milano 1968, pp 3-6.

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Legge di Stabilità 2015: tutte le misure in materia di edilizia e ambiente

Edilizia: Legge di Stabilità 2015

Time has come… la Legge di Stabilità ha ricevuto il via libero definitivo. La Camera ha approvato ieri pomeriggio il testo in via definitiva con 307 voti favorevoli e 116 voti contrari, rendendo così operativo il testo uscito dal consiglio dei ministri del 15 ottobre e modificato nell’esame parlamentare. Dopo il passaggio periglioso al Senato venerdì scorso, la commissione Bilancio ha verificato il testo e ha dato l’ok senza apporre modifiche. Poi , nel pomeriggio, l’approvazione definitiva di Montecitorio. Pertanto il testo fuoriuscito dalla battaglia di Palazzo Madama si conferma come quello definitivo: di conseguenza è possibile dare un’occhiata alle principali misure previste dalla manovra 2015 per ciò che riguarda le materie di edilizia, urbanistica, ambiente e professioni.

Bonus in edilizia: la conferma
In prima battuta, come già affermato ieri sulle pagine di Ediltecnico (qui anche maggiori informazioni sulla conferma della TASI calmierata per tutto il 2015), sono state prolungate di 12 mesi le detrazioni per lavori di ristrutturazione edilizia (con la conferma della detrazione 50%) e per l’acquisto di mobili e grandi elettrodomestici destinati alle abitazioni oggetto di lavori. La scadenza degli incentivi è dunque spostata al 31 dicembre 2015. Viene inoltre confermato nel testo del provvedimento anche l’Ecobonus (sempre sottoforma di credito d’imposta) per i lavori di efficientamento energetico ai livelli massimi del 65% (sempre per tutto il 2015). Il tutto ovviamente nel limite massimo di spesa di 96mila euro per unità immobiliare.  Alla lista dei lavori agevolati si aggiunge, grazie alla Legge di Stabilità, anche l’installazione di schermature solari e generatori di calore a biomasse. Senza dimenticare la proroga del bonus per interventi antisismici (al 65%).

Ritenuta d’acconto bonifici
Collegato a tale tema è l’innalzamento dal 4 all’8% della ritenuta sugli accrediti di bonifici disposti per beneficiare delle detrazioni fiscali connesse proprio agli interventi di ristrutturazione e di riqualificazione energetica degli edifici.

Pellet, cresce l’IVA
Si innalza (vertiginosamente) dal 10 al 22% l’aliquota IVA applicabile alle cessioni dei pellet di legno per alimentare le stufe. Le relative maggiori entrate (quantificate in 96 milioni di euro dal 2015) sono destinate all’incremento del Fondo per gli interventi strutturali di politica economica.

Professioni, regime dei minimi
Con riferimento ai professionisti, la Legge di Stabilità innova il cosiddetto “regime dei minimi”: potrà accedere al regime agevolato dei “nuovi minimi” (spiega il Servizio studi della Camera) anche chi percepisce redditi di natura mista, purché i redditi conseguiti nell’attività di impresa, arti e professioni siano prevalenti rispetto a quelli percepiti come redditi di lavoro dipendente e assimilati.

Riqualificazione periferie
All’interno del grande provvedimento per il 2015 sono anche comprese le nuove misure che disciplinano la predisposizione di un Piano nazionale per la riqualificazione sociale e culturale delle aree urbane degradate.

Dissesto idrogeologico
Inoltre sono stanziati 50 milioni di euro contro il dissesto idrogeologico: si tratta di denaro fondamentale per l’attuazione di interventi urgenti in materia di dissesto idrogeologico, di difesa e messa in sicurezza di beni pubblici, di completamento di opere in corso di esecuzione, nonché di miglioramento infrastrutturale.

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